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Buoni propositi: istruzioni per l’uso

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“Le cose che ho rimandato al nuovo anno mi stanno fissando…”
Quando ieri ho letto su Facebook questo post, mi è venuto su il panettone [che ci volete fare? Avevo fatto scorta per il grande gelo che continuano a millantare e al Simply era finito nel bancone del TUTTO A 1 EURO…], pensando ai propositi…

anno nuovo... propositi nuovi... nuove frustrazioni...
Anno nuovo… propositi nuovi… nuove frustrazioni…

Porca di quella bigiolina…
No, non vi innonderò dell’ennesima carrellata di buoni propositi ai quali affidare le sorti della bontà del vostro anno, piuttosto preferirei concentrarmi sul perché, arrivati a metà gennaio, siamo già alle prese con l’auto-motivazione da proposito scemato.

Si sa che ci sono due/tre momenti, nel corso dell’anno, durante i quali ci concentriamo sulle to do list e facciamo in modo di promettere a noi stessi uno sforzo maggiore per essere migliori, maggior impegno per assicurarci quella sorta di paradiso in terra che è la serenità; il 31 dicembre [o 1 gennaio], settembre, e il nostro compleanno; sono queste tre tappe che influenzeranno il nostro incedere nella vita e che ci faranno da apripista, lungo le impervie vie dell’esistenza.

...compleanno... ora mi tocca fare i conti con me stessa!
Compleanno… ora mi tocca fare i conti con me stessa!

In prossimità di questi tre momenti, siamo tutti colmi di buona volontà, rigettiamo malumori e negativismi, per gettarci in un emisfero bello di colori e figure, che a dirla così sembriamo un branco di unicorni in preda all’LSD, ma la sensazione di euforia che dà il progettarci è pari a quella che si prova quando si vive a 360° la nostra esistenza… forse con un pizzico di fervore che sostituisce la realtà, ma questo è relativo!

Comunque, come succeda che, da questi pupazzotti felici che siamo, piombiamo nello sconfortato emisfero esistenziale che non supporta i nostri buoni propositi e li lascia incastonati nel muro del fallimento, questo non me lo spiego.

Perchè non siamo abbastanza forti da essere quelli che ce la fanno, ma passiamo sempre per quelli che danno aria alla bocca?

1- Perché siamo PIGRI

i panda non fanno niente tutto il giorno, e tutti li reputano carini...
I panda non fanno niente tutto il giorno e tutti li reputano carini…

Non è che dobbiamo star tanto a fare i sofisti, l’essenza dell’essere umano è pigra, svogliata e annoiata, ergo i nostri buoni proposti vanno a farsi friggere quando incrociano una difficoltà come… alzarsi dal divano!

2- Perché scegliamo obiettivi IMPOSSIBILI

Ora, buon cielo, se speriamo di diventare ricchissimi entro un anno o di raggiungere il successo in pochi mesi, non penso che avremo chissà quale successo nella realizzazione del nostro volere. Ora, io non dico fly down e schiv de sass, però… Ragazzi e ragazze ve lo volete mettere nella testolina che siete voi a dover volare alto, non le vostre pretese…?!

3- Perché non abbiamo FIDUCIA

...e se non ce la faccio?
E se non ce la faccio?

La storia, secondo la quale, arriva tutto e subito, dovremmo averlo imparato che stende veli pietosi…  era prerogativa della MTV generation e ora che il canale chiude i battenti, mi chiedo quale legittimità possiamo dare al nostro imperativo volere. La cosa migliore da farsi sarebbe dar tempo al tempo e non che siccome sono andata in palestra per una settimana, ma non ho perso 15 chili, non ci vado più!

4- Perché PROCRASTINIAMO

“Lunedì mi metto a dieta”, “Nel weekend sistemo la libreria”, “Domani inizio la ricerca di un nuovo lavoro”, “La prossima settimana mi iscrivo a Zumba“, “Manderò un sms all’amica che non vedo mai“… Mai una volta che ci si dica: ORA e QUI! Affinché i nostri buoni propositi diventino realtà, bisognerebbe fare in modo che il tempo verbale preferito fosse il futuro e la locuzione temporale del cuore “oggi“.

5- Perché abbiamo scelto i propositi SBAGLIATI

...non ce la posso fare...
Non ce la posso fare…

Perché se sei una che fa due lavori, hai due figli e nessuno che ti dia una mano nelle faccende domestiche, non puoi proprio chiedere al nuovo anno l’iscrizione al corso di cucina, per imparare (finalmente) i segreti della pastasfoglia… Non c’hai tempo! E’ scontato che fallirai, sentendoti una merdina… Quindi, la cosa migliore sarebbe iniziare da una cosetta piccola piccola… il tempo! Chiedi a te stessa di avere tempo per te stessa. Non impegnarti, pronti via, in una marcia contro la tua quotidianità; gioco 10 a 1 che la perdi nel giro di 4 giorni…

...io mi sarei accontentata di perdere peso...
Io mi sarei accontentata di perdere peso…

Cari i miei speranzosi elargitori di buoni propositi, ecco da cosa dovete stare alla larga, se non volete riscrivere gli stessi identici proponimenti anno dopo anno:

1- INERZIA
2- ASPETTATIVE ALTE
3- INSICUREZZA

Sono i tre concetti da rifuggire…

Se ce la farete, ogni appuntamento da proposito diverrà la buona occasione per migliorarsi, non una sfida a quanto tempo ci metterete nel fallire!

 


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