Il Santuario di Casapesenna ha esagerato. Come davanti alle chiese di tutto il mondo, ci sono dei cartelli che spiegano cosa indossare per rispetto quando vi si entra: niente abiti scollacciati, minigonne, spalle coperte e cose simili. Anche davanti al Santuario di Casapesenna, vicino a Caserta, c’è un cartello simile, solo che è un po’ estremo. Qui si chiede alle donne (lo si capisce dal fatto che il resto del cartello è tutto al femminile) a non indossare “pantaloni stretti, minigonne, pantaloncini e abiti trasparenti e scollati”.

Tutto nella norma, apparentemente. Solo che il cartello si conclude con “Sei responsabile delle tentazioni che provochi in chi ti guarda, degradi te stessa e non sei più una donna cristiana”.
Questo è del tutto inaccettabile, sembra quasi voler sottintendere che è la donna a provocare attenzioni indesiderate, chiamiamole così, da parte degli uomini. Inoltre se avete notato il cartello è rivolto solo alle donne: in altre chiese il dress-code è rivolto sia agli uomini che alle donne. Perché qui no?
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