Ormai quando mi parlano di scalogno mi viene automaticamente da pensare a Carlo Cracco e al suo libro Se vuoi fare il figo usa lo scalogno. A parte il fatto che potrebbe essere un’ottima idea regalo Natale, possiamo coltivare lo scalogno in vaso sul nostro balcone a patto di seguire alcune accortezze. Utilizzato al posto della cipolla, si può partire per coltivarlo dai bulbi, mettendoli in un terriccio fertile e sabbioso, mai argilloso. Ricordate sin da subito che lo scalogno ha bisogno di essere parecchio concimato.

Per il vaso potete scegliere la forma che preferite, rotonda o rettangolare vanno entrambe benissimo, solo non mettete troppi bulbi nello stesso vaso, ci devono essere almeno dieci centimetri fra l’uno e l’altro. Lo scalogno ha bisogno di luce, ma non del sole diretto, evitate di esporlo sotto il sole proprio a mezzogiorno.
Lo scalogno va poi innaffiato tutti i giorni, anche se il ristagno d’acqua nel sottovaso è da evitare perché fa marcire i bulbi.
Lo scalogno va piantato in autunno o primavera in modo che si possa raccoglierlo in estate (ci vanno minimo quattro mesi), quando le foglie stanno per diventare gialle vuol dire che è arrivato il momento giusto. Una volta effettuato il vostro raccolto, togliete tutti i bulbi e le radici dal terriccio e fate seccare lo scalogno a temperatura ambiente (anche qui mai esposti direttamente al sole) per almeno venti giorni. Carlo Cracco ne sarà contento.
Foto di Sakurai Midori – Opera propria, CC BY 3.0, Collegamento