Ricordo ancora il primo pensiero che ho avuto da dentro il letto al compimento dei miei 18 anni.
Non era riguardò libertà e diritti e neanche che da quel giorno avrei potuto fumare a casa davanti a mio padre. E, se non sbaglio, il pensiero riguardo la possibilità di potermi firmare le assenze da sola è venuto intorno a mezzogiorno.
No, la patente per carità no. Il mio primo pensiero da maggiorenne era tutto concentrato in un’unica direzione: il mio primo tatuaggio. La scelta a dir poco fricchettona della mia prima tranche di tatuaggi ha riguardato una trasmigrazione empirica di ciò che stavo studiando in quel periodo a teatro, ovvero i quattro elementi, ovvero ho dato un valore aggiunto alle mie prime quattro cagatine sulla pelle.
Un sole altezza lato pancia per il fuoco
Una stella dietro l’orecchio per l’aria
Delle gocce che non sono mai sembrate gocce sul polso per l’acqua
Una pianta rampicante sul piede
In tutto facevo, sia per i disegni che per le posizioni, la perfetta ragazzetta un po’ zecca di Roma nord.
Belle cose.
Passano gli anni e di aghi sulla pelle non se ne sono visti più, un po’ perché non avevo i soldi, un po’ perché non avevo la fantasia e tanto perché non avevo le motivazioni. Esatto. Ho sempre odiato tatuarmi così a caso, del tipo “ora faccio una passeggiata e, TOH, un negozio di tattoo, dai entriamo che mi faccio un delfino sullo sterno che è così carino” che magari neanche sai che un delfino è un mammifero. Ecco questo no. Seguire la massa o la moda con i tatuaggi è la cosa più sbagliata del mondo perché poi le tendenze cambiano, ma la scritta oscena in giapponese ti rimane!!!!!
Poi succede che ho una figlia e questa figlia mi cambia la vita e questa qua poi mi dice la frase più bella del mondo “ti voglio bene più forte del mondo che ho nel cuore“. Da qui è cominciata la mia “seconda fase” di tattoo, tutti o quasi incentrati su una nuova me che crolla e poi si rialza e naturalmente sulla mia nana. Per questo domenica scorsa ho passato l’intera giornata alla convention di tatuatrici femminili e lì mi è venuta l’idea di scrivere o meglio di elencare, secondo il mio modesto parere, le migliori cinque perfette per una mamma alle prime armi col pensiero di farsi un tatuaggio.
Pronti partenza via.
1) LA BIGOTTA_ la tatuatrice mamma per le mamme.

Lei è il mio angioletto. Conosciuta qualche anno fa in altri ambiti, La Bigotta nel giro di pochissimo tempo è diventata una vera e propria professionista del settore. Il suo tratto e i suoi disegni sono speciali, personalizzabili e vere e proprie opere d’arte sulla pelle. In più Anna è una mamma!!!! Questo significa che una volta sdraiate sul lettino, non penserete al dolore (pochissimo, ha una mano leggerissima!!!!), bensì a scambiarvi con lei le più disparate dritte genitoriali.
2) LUCREZIAU_La poetessa della pelle milanese

Lei, insieme ad altre due ragazze, è stata la scoperta della scorsa domenica. Se desiderate tatuarvi una scritta che ricorda un dolce momento con vostro figlio o una poesia o la frase di una canzone, lei è la ragazza giusta per voi! Riesce non so come a disegnare dolci donnine dalle lunghe ciglia con accanto parole da mozzare il fiato. E’ originale e fuori dal comune. Lei sarà la mia prossima preda!
3) Livia Nati & Emanuela Fociani_Le fate del tatoo


Allora vi presento la mia seconda sorpresa. Si perché quando una mamma decide di farsi un tatuaggio, pensa sempre a uomini o donne dal corpo completamente ricoperto di disegni e piarcing in ogni dove. Non sempre è così. Quando ho incontrato queste due fanciulle, ho avuto tipo una visione. Tipo che mamme con figlie felici entravano nel loro studio e tutte erano felici e tutte ridevano e le figlie non avevano paura e il tatuaggio veniva bellissimo. Perché queste due ragazze non sono solo schifosamente brave e di altissimo livello, sono anche belle, perfette per una seduta con appresso i nostri figli. Io almeno le amo.
4) Giulia Bongiovanni_bravura da svenire e classicità.

Se siete restie alle nuove tendenze in fatto di tattoo e volete solo farvi un pezzo semplicemente bello, dai colori perfetti e di grande impatto, lei è la persona giusta. Ora, io non ci capisco granché, ma so che sta ragazza domenica ha visto fior di premi e che ha la capacità di rendervi qualsiasi parte del corpo una tela perfetta per una disegno perfetto.
5) Amanda Toy_hold school dell’originalità.

Amare questo genere di tatuaggi non è per tutti. E, secondo me, neanche farlo. Lei per quanto mi riguarda è la migliore del settore. Non amo un tatuaggio se non è la perfetta commistione tra quello che io voglio e la peculiarità artistica di chi me lo farà; proprio per questo, per le amanti dell’ormai (ri)gettonata old school, non posso che indicarvi lei. Lei, come tutte le altre professioniste che vi ho elencato, firma ogni suo lavoro, si riconosce, sai che l’ha fatto proprio lei, rimanendo sempre all’interno di uno specifico genere. Perfetto per chi vuole raccontare qualcosa del proprio nano…
Le prossime che vi andrò a citare sono perfette per chi come me ama motivare qualsiasi cosa, anche un viaggio. Loro sono pazzesche quanto le nostre italiane. Una francese l’altra tedesca. Varrebbe la pena viaggiare solo per loro….
6) Suflanda_la donna dei cuori

Ora. Probabilmente l’80% dei tatuatori sa perfettamente come rendere proprio il famoso cuore anatomico rivisitato. Ma lei per me è speciale; non chiedetemi perché, ribadisco che non sono un’esperta, ma solo un’appassionata. Suflanda dal primo momento mi ha regalato il friccicore. I suoi cuori anatomici partono tutti uguali, per poi avere al loro interno il riassunto della vita di chi sceglie questo tattoo. Non so ancora perché, ma credo che per immortalare un magico ricordo di nostro figlio dentro un cuore, lei sia la perfezione.
7) Nicoz Balboa_ mamma,estro, fiaba e colore

Qui andiamo in Francia. Anzi, qui andiamo in un piccolo mondo parallelo, dove una donna prende le illustrazioni di fiabe e le trasforma in tatuaggi e dove il colore c’è, ma sembra non esserci. Qui il tatuaggio è più che mai opera e arte impresse nella pelle, qui ci si può sbizzarrire e creare una vera e propria favola e tenersela stretta finchemortenonvisepari. Tocca solo prenotare; se volete affittiamo un pullman.
Ora bello tutto. Bellissimo anche il fatto che di tutto ciò per i prossimi tre mesi io non potrò farne parte.
Perché?
Perché mia figlia ha detto che se mi tatuo un’altra volta lei “distruggerà tutta la sua ubbidienza“.
Che vinca la migliore.